giovedì 31 luglio 2008

Latino

La mia necessità di caffè è enorme e anche Yuasa ormai lo sa, infatti mi ha accomapagnato diverse volte a prendere un espresso alla "vendi-machine".

Ad un certo punto ho visto che nel negozio di cartoleria dela campus ci sono delle T-shirt della Waseda University, che sono stato sul punto di comprare. Purtroppo non c'erano delle polo che mi avrebbero convinto immediatamente, ma c'è un altro negozio nel campus principale che dovrebbe avere più roba. Speriamo bene. In compenso ho scoperto che il motto dell'università è "Libertas ex Doctrina". Penso che pochissimi sappiano che lingua è, men che meno cosa significa. Credo comunque che anche molte università anglosassoni abbiano motti in latino, quindi non è tanto strano in fondo. Ma non è stato il mio unico incontro ravvicinato con il latino oggi: "Pulchritudo Splendor Est" campeggiava felicemente sull'ingresso di una scuola per parrucchieri!

Questo weekend il campus sarà aperto per i ragazzi delle high school che vanno a fare orientamento, ma non credo che ci andrò. Invece sarà chiuso la seconda settimana di Agosto, per lavori di manutenzione annuali. Yuasa mi ha consigliato di visitare Kyoto in quei giorni. Se ci riesco sarà molto interessante.

Oggi ho scoperto che le raccolte punti dei supermercati (ma anche negozi di elettronica e farmacie) suonano più o meno come "pointo cardo". Tirando a indovinare direi che la trascrizione dovrebbe essere "pointu carudu", visto che i giapponesi quasi non pronunciano la u. Ma non garantisco.

Per oggi non c'è altro. Ho provato a fare delle foto al parco stamattina, ma ero piuttosto di fretta e non completamente sveglio, quindi dovrò riprovarci. Buonanotte.

mercoledì 30 luglio 2008

Vendetta!

Visto che i giapponesi hanno reinventato la cucina europea secondo i loro standard, stasera ho deciso di vendicarmi, quindi ho cucinato cibo pseudo-giapponese, ovvero riso condito con una salsa di funghi, pomodorini e pezzi di carne che non ha nulla a che vedere con quello che cucinerebbero loro.



Devo ammettere che non era eccezionale, soprattutto per il riso. Ho sbagliato le dosi sia di acqua sia di sale. Sarà per la prossima volta, e meno male che l'ho fatto con la macchinetta automatica...


Già che c'ero, e dal momento che non avevo nulla di particolare da mostrare ho fatto qualche foto alla camera: ingresso, finestra, letto e scrivania.





Prima o poi dovrò fare qualche foto al parco che c'è tra qui e il campus. É molto bello e tranquillo e molta gente ci va per rilassarsi, giocare a baseball o fare Tai-Chi. Quando li ho visti la prima volta mi sono sembrati pazzi...

Oggi io e Yuasa abbiamo trovato diversi problemi in quello che stiamo studiando. Ad esempio il fatto che non abbiamo nessuna idea di dove ci porteranno i nostri calcoli, nè se corrispondono alla realtà... Abbiamo discusso parecchio su cosa ci aspettiamo e entrambi abbiamo cambiato idea più volte. Per fortuna lui è una persona molto allegra e ci siamo limitati a riderci su.

In generale usciamo dal'ufficio alle sei, che deve essere un orario abbastanza comune, perchè tutti i giorni a quell'ora per le strade si sente una breve melodia molto "giapponese". Dopo il lavoro sono venuto alla STEP21 per lavare i panni (tra cui la camicia reduce del ramen) e pulire la stanza, quindi ne ho approfittato per provare a cucinare (vedi paragrafo 1).

E ora, come al solito, auguro una buonanotte a tutti e vado a dormire.

martedì 29 luglio 2008

I giapponesi amano mettere delle sillabe al fondo della frase che aggiungono particolari sfumature al significato. Per chiedere approvazione o accordo all'interlocutare dicono "nè". Decisamente familiare...

Oggi la macchinetta del caffè era rotta, quindi ho dovuto prenderne una lattina dal frigo. Esatto. Bevono caffè freddo in lattina. In ogni caso ha fatto il suo dovere, quindi non mi lamento. La giornata è andata abbastanza bene, a parte il fatto che alla mensa ho provato il ramen, ovvero i noodle cinesi, che sfortunatamente non erano molto adatti alla mia camicia bianca (sembra idiota, ma provateci e mi direte). Siccome avevo il seminario sono dovuto tornare alla guest house per cambiare la camicia.

Il seminario è andato decisamente bene, anche se Yuasa mi ha spiegato a posteriori che sono stato un po' sbrigativo, e che quindi probabilmente gli studenti non hanno capito nulla. Per fortuna c'erano tre professori (oltre Yuasa) quindi non tutto è stato sprecato.

Dopo il seminario siamo andati a mangiare fuori in cinque: io Yuasa uno studente e due professori, che mi hanno offerto la cena. Il cibo era ottimo ed ho dovuto passare qualche test sull'origine di alcuni cibi (pesce, carne, vegetale). Ne ho sbagliati più della metà, ovviamente. Il modo di cucinare qui è molto diverso e elaborato, quindi cose completamente diverse possono avere lo stesso aspetto.

Durante la cena abbiamo bevuto una quantità di alcolici incredibile, da birra ad un vino coreano fatto con il riso al sakè. Ora sono un po' stanco quindi vi saluto, a domani.

lunedì 28 luglio 2008

Lavoro lavoro...

Oggi nessuna novità particolare, inoltre ho ancora del lavoro da fare per domani, quindi il post sarà breve.

Una curiosità: qui, vicino alla STEP21, c'è un edificio che appartiene alla Waseda High School, da cui provengono dai rumori fortissimi, come se stessero cercando di sfasciare armadi. Guardando dalle finestre ho visto spuntare dei bastoni e alla fine una testa masherata: è una palestra di kendo. Si devono prendere delle mazzate atroci là dentro!

Oggi pollo al curry nella nuova mensa della Waseda. Poi a lavorare. Ormai mi son ripreso dal viaggio e devo produrre. Domani farò un seminario di fronte a qualche studente e alcuni professori dell'istituto, quindi vi saluto tutti e torno a provare, ciao!

domenica 27 luglio 2008

Weekend - 2

Brevissimo aggiornamento perchè ho impiegato tantissimo tempo a caricare le foto e domani devo svegliarmi presto.

Stamattina sono stato al tempio dedicato all'imperatore Meiji. In seguito ho fatto una passeggiata nel giardino in cui l'imperatore si riposava. Entrambi i posti sono stupendi ed ho fatto un sacco di foto. Le ho rese pubbliche nel mio album. In ogni caso non sono tutte, perchè per caricarle ci va un sacco di tempo.

La batteria della macchina mi si è spenta prima della fine della passeggiata, ma per fortuna i giardini di iris e azalee non sono ancora in fiore, quindi penso che tornerò a vederli prima o poi (in realtà non sono sicuro di quando fioriscono) e farò le foto che mancano.

Di nuovo tendon a pranzo, il pomeriggio ho studiato, la sera ho mangiato a un ristorante con le vendi-machines.

Buonanotte a tutti (tra circa sette ore)

sabato 26 luglio 2008

Weekend - 1

Ieri tornando da Tocho ho visto una pubblicità che non ho potuto non fotografare:


Ma allora sono fissati coi mostri! (chissà di cosa è la pubblicità)

Oggi non sono dovuto andare alla Waseda, quindi ho approfittato per comprare varie cose per la stanza, tra cui detersivi vari (piatti e vestiti) del té e del caffè (indispensabile), oltre alle immancabili bacchette! Non ho ancora il riso, anche perchè da solo non è un gran che. Però ci sono diversi condimenti pronti che potrei usare, scaldandoli al microonde. Purtroppo non sono sicuro che siano fatti per questo, quindi generalmente cerco di trovare confezioni con dei disegni esplicativi sul retro. In mancanza di ciò cerco altri indizi (tipo: bottiglia trasparente con una arancia sull'etichetta? detersivo per piatti!).

Sono passato a fare delle foto ali edifici della Waseda. Il più caratteristico è questo:



Come Yuasa mi aveva spiegato, il Giappone è rimasto chiuso ad ogni influsso esterno fino al secolo scorso, quando ha iniziato a importare ogni tipo di oggetti e ad assorbire ogni tipo di cultura, rimodellandola secondo il loro stile. Questo include arte, lingua, cibo, vestiti e ogni altra cosa. In generale sono molto orgogliosi di questa mescolanza di culture. Non si può non fare il confronto con i sentimenti diffusi nel nostro paese.

Questa apertura verso gli stranieri è avvenuta nell'era Meiji (dal nome ufficiale dell'imperatore). Meiji è anche il nome della strada che porta dal mio ex-albergo al campus di Yuasa.

In questo grattacielo c'è il bar per i dipendenti, dove Yuasa mi ha portato l'altro giorno:


Mi ha detto che posso tornarci anche da solo, tanto si vede che sono un "gaijin". Significa straniero ed ha un significato leggermente spregiativo. Un conseguenza dell'essere gaijin è che posso fare più o meno qualunque cosa tranne attentare all'imperatore senza che mi venga rimproverato, perchè si sa che noi non conosciamo le basi del comportamento civile e la maggior parte delle infrazioni ci vengono tollerate.

Vicino alla Waseda ho trovato una viuzza in cui c'erano case di questo tipo:

L'edificio alle spalle fa parte del campus. Fa il paio con tutte le persone in kimono che ho visto per le strade (la maggior parte delle quali, comunque, usa telefonini). Sul treno dall'aeroporto ho visto un uomo con un cappello di paglia entrare in una casa con le finestre di carta, mentre oggi ne ho visto un altro che non solo aveva cappello di paglia e zoccoli, ma camminava esattamente così.

Ho mangiato in un altro posto con macchinetta automatica (qui si chiamano vendi-machines), dove ho preso di nuovo un menu con un piatto di maiale, ma era molto più condito e molto più buono. Tornando alla STEP21 ho preso uno spiedino alla griglia da un venditore ambulante, che mi ha chiesto a gesticolando se stavo alla Waseda. Lo spiedino era molto buono, probabilmente era fatto di totani. Sopra mi ci son fatto mettere una salsa dolciastra molto buona che usano molto da queste parti.


Nel pomeriggio ho dormito parecchio, a causa di caldo e mancanza di caffè, che di conseguenza ho comprato. Ho mangiato in un posto che (miracolo!) aveva un menu in inglese! Quello che ho preso era del "tendon", roba fritta mista. Mi sfugge la differenza con il tempura, di cui comunque deve essere parente. Insieme c'erano dei "noodles" in brodo che potrebbero essere stati ramen ("noodle" cinesi), soba ("noodle" giapponesi) o qualcosa di completamente diverso. Possono essere serviti asciutti ma allora bisogna chiederli freddi, perchè l'operazione di scolatura include un lavaggio sotto l'acqua. É stato tutto molto buono, ed ho speso sui 950 Yen per riempirmi da scoppiare.

Una cosa caratteristica è che tutti i locali in cui si mangia danno una bevanda gratuita, di cui ti riempiono il bicchiere continuamente. A seconda del locale la bevanda è diversa e va da semplice acqua nei più economici a tè caldo. Quella di oggi era particolarmente strana, perchè era fredda e aveva un leggero gusto di caffè. In effetti sono giunto alla conclusione che si trattasse di caffè preparato come se fosse tè (infuso in acqua calda) e lasciato raffreddare. Insomma acqua con un gusto leggero di caffè. Comunque non era nemmeno terribile, il problema è che facendo la stessa fatica potevano semplicemente fare del caffè.

E ora andrò a dormire, buonanotte.

venerdì 25 luglio 2008

Tocho!

Parecchie novità, ma prima un aggiornamento: il terremoto di ieri era 6.8 richter. Come avevo già avuto modo di notare, i giapponesi sanno che esistono due scale, ma non ne sanno i nomi, quindi nel riferirmeli mi confondono.

Oggi mi sono trasferito nella guest house della Waseda University, e posso confermare che è molto meglio dell'hotel. Innanzitutto è più grande, poi ha una cucina e un forno a microonde oltre a una fantastica macchina per fare il riso! Mi mancano ancora le bacchette e la salsa di soia, ma penso che rimedierò domani.

Nella stanza si può entrare solo scalzi, infatti quando ho accennato a fare un passo verso l'interno con le scarpe, l'addetta della reception si è subito allarmata e mi ha fermato. Non so per quanto tempo riuscirò a ricordarmene... Ci sono a disposizione anche lavatrici e aspirapolvere.

La guest house è vicino al campus principale della Waseda, dove si studia soprattutto legge. Io lavoro in uno distaccato di scienze, mentre un altro è dedicato a lettere. In totale alla Waseda ci sono circa 100,000 studenti. In quello vicino a me c'è un edificio molto caratteristico che è uno dei simboli dell'università. Ho provato a fotografarlo stasera ma era troppo buio quindi riproverò domani.

Dopo aver lasciato le valigie in camera, io e Yuasa (che mi ha accompagnato) abbiamo preso un succo di frutta in una caffetteria e siamo andati alla campus di scienze. Là abbiamo comprato un cavo di rete per la mia stanza (vendono davvero di tutto dentro il campus) e parecchie bottiglie d'acqua da tenere in ufficio, perchè il caldo è davvero opprimente.

Lungo la strada abbiamo concordato che l'argomento che avevamo scelto di studiare ieri non è particolarmente interessante, e ne abbiamo cercato un altro. Alla fine abbiamo concordato una cosa che ho proposto io e dovrebbe essere semplice da studiare (secondo la sua definizione di semplice...), interessante e soprattutto facile da provare sperimentalmente. Sono stato contento perchè Yuasa sembrava entusiasta.

Abbiamo mangiato del curry decisamente piccante. Ho imparato che quando si ordina un cibo che può esserlo, si deve chiedere quanto piccante lo si vuole, secondo una scala che va da 1 a quando il cuoco si rifiuta perchè "non è delizioso". Il livello 3 era decisamente forte, ma Yuasa mi ha detto che i suoi colleghi siciliani ingurgitano tranquillamente un livello 10 (tutti i suoi colleghi siciliani: chi vuole intendere intenda).

Nel pomeriggio è arrivato un libro che ha ordinato ieri da Amazon: "Solid State Physics" di Grosso e Parravicini, che gli avevo menzionato io. Se avesse scelto l'opzione di consegna rapida quanto ci avrebbe messo? Anche Amazon è più efficiente qui... Il libro in realtà era disponibile anche in biblioteca, ma solo in traduzione giapponese!


Sono tornato alla STEP21 verso le 7 e mezza. Ho mangiato in una specie di fast food in cui ti servono il cibo che viene preparato dall'altra parte del bancone. Per ordinare devi andare ad una macchinetta automatica, che ti dà un tagliando per il cibo che hai scelto. In questo modo i "camerieri" non maneggiano mai denaro e non si muovono da dietro il bancone. Non ho osato fare foto, cercherò un momento migliore.

Sono andato a Tocho, che è il quartiere governativo a quanto pare, nonchè uno dei più ricchi di grattacieli. Uno dei principali è costituito da due torri altissime (la qualità delle foto non è il massimo, devo ancora imparare ad usare la macchina fotografica).

Una delle due torri è visitabile gratuitamente ed è una famosa attrazione turistica. Si può arrivare fino al quarantacinquestimo piano dove c'è una terrazza. L'ascensore ha soltanto due pulsanti: 1 e 45... ho persino sentito la variazione di pressione mentre salivo.

La vista è fantastica, non vedo l'ora di tornarci di giorno. Ho fatto alcune foto, ma molte non sono venute. Ecco quelle che rimangono:





Tornando sono entrato in un paio di librerie, sul fondo di entrambe ho trovato la zona per i fumetti. Dovrò tornarci.

Tra poco sistemerò la mia roba tirandola fuori dalla valigia e andrò a dormire.

Buona notte a tutti

giovedì 24 luglio 2008

Terremoti

Nessuna foto, ma rimedierò nei prossimi post.

La notte è andata abbastanza bene, a parte un lieve terremoto (mercalli 3) che fa parte di un assestamento di uno più grosso avvenuto qualche mese fa. Come assestamento non è male, visto che all'epicentro era di grado mercalli 6. Yuasa mi ha comunicato che quelli veramente grossi si verificano ogni 60 anni. La brutta notizia è che il prossimo è in ritardo di 20 anni...

Al mattino sono stato a studiare nell'ufficio da Yuasa. Siamo andati a mangiare un "finto sushi" come lo ha chiamato lui, penso per la qualità della preparazione. Mi ha detto che capirò la differenza dopo aver mangiato del vero sushi.

Nel pomeriggio abbiamo definito gli argomenti del mio studio. Verso le sei siamo andati a comprare una custodia per la mia macchina fotografica. Ho mangiato degli spaghetti in brodo in un self service vicino all'albergo. Un menu mi è costato 540 Yen, cioè poco più di 3 euro. Qui si può mangiare davvero con poco.

Più tardi sono tornato a Shinjuku per fare una passeggiata ed al ritorno ho preso la linea giusta "Oedo Line" ma dalla fermata sbagliata. Per chiarire: ci sono due fermate della stessa linea metropolitana nella stessa stazione. In generale le stazioni sono enormi: ci sono i cartelli che indicano la distanza in metri dalle fermate, ad esempio "Fukutoshin Line: 270m".

Curiosità: ci sono un sacco di uomini in giacca e cravatta che leggono fumetti in metro.

mercoledì 23 luglio 2008

Arrivato!

Premessa

Il mio giorno è iniziato il 22 luglio alle 9 circa a Pisa e finirà il 23 luglio alle 22,35 in un albergo di Tokyo, il post è scritto da quello stato di coma che mi ha accompagnato per tutto il viaggio e nella mia prima giornata a Tokyo.

Altra Premessa

Il mio cellulare da qui non prende e non ha nessuna utilità. Cercherò una soluzione domani.

Pisa - Roma

Il primo viaggio è partito male, con 30 minuti di ritardo che, dovendo passare da Fiumicino può significare che la tua valigià verrà recapitata in Alaska. A meno che tu non vada in Alaska. L'aereo era un aquilone modello ATR-72 construito dai famosi maestri di origami di Alitalia. Durante il decollo ho pensato varie volte "non vedo l'ora di essere sul Boeing 777, almeno non rischia di schiantarsi ad ogni cenno di Eolo (nano)".

Eppure il viaggio è stato piacevole. Era la prima volta che viaggiavo verso il sud in aereo, forse, o così basso sul mare. Potevo vedere il fondale dal finestrino dell'aereo e il cielo era meraviglioso.

A Roma il nostro colibrì si è lanciato sulla pista ad una velocità folle, prendendo le curve con molta disinvoltura. Ci hanno assicurato che nessuno aveva perso la coincidenza e ci hanno sbarcati.

Era la prima volta che passavo a Fiumicino e poco dopo essere stato a Malpensa quindi non posso che dire: Malpensa fa cagare, Fiumicino è un vero aeroporto internazionale, di quelli per gente che non considera andare in svizzera un volo intercontinentale.

Sarà anche congestionato e intasato, ma il controllo passaporti mi ha richiesto meno che quello della carta di identità a Londra. Allargate questo invece di buttare soldi in quel cesso da cui parte solo EasyJet.

Partenza per Tokyo!

L'aereo è pieno di giapponesi, mi sento già all'estero. Saliamo, decolliamo ed ho la brutta notizia: anche il Boeing 777 è soggetto ad ogni brezza. Oppure faceva molto vento.

Il viaggio è lunghissimo ma, altra sorpresa, il pilota ci comunica che arriveremo in anticipo di 15 minuti grazie ai venti a favore (circa 300 km/h in quota: forse è per questo che ballavamo un po').

In volo ho mangiato un pasto "italiano" (in aereo preferisco mangiare il cibo del posto da cui parto: mi mancherà di meno). e bevuto alcuni bicchieri di vino, che ora sento davvero tutti.

Ho guardato un film con Kevin Spacey, "21". La trama era scontata da morire, ma almeno non cercava di tenerti sulle spine. Noioso e felice di esserlo. Avrei guardato anche "Jumper" probabile film spazzatura su un ragazzo che impara il segreto del teletrasporto, ma il mio schermo ha deciso per il mio bene di no. Ho invece potuto godere di un film giapponese su un giovane e squattrinato scrittore che ambisce di vincere un premio prestigioso, mentre il suo villaggio si stringe intorno a lui per aiutarlo in questa difficile impresa.

Un po' di studio sul Cardy, leggo qualche articolo sul computer. Non sono riuscito a dormire molto, comunque. Forse non dovevo bere così tanto caffè oltre al vino...

Arrivo a Tokyo!!

Il Giappone è già bello dall'aereo. è pieno di verde e mi ricorda le pinete che ho visto tra pisa e roma, ma là c'era il tirreno, qui l'oceano.

Narita è impressionante. Abbiamo passato 20 minuti circa sulla pista per andare al gate di uscita dopo l'atterraggio. La cosa veramente impressionante, però, è che c'è un sacco di gente che sta in attesa di trovare qualcuno da aiutare. Tantissima gente, e sono molto utili. Non è neanche un lavoro faticosissimo, infatti lo facevano per lo più persone anziane. Forse lavorare meno lavorare tutti non è un sogno, qui. Non è una valutazione eccessiva: sentite cosa succede all'ufficio controllo passaporti.

La fila è il almeno tre volte quella di Roma, in più qui non si limitano a dirti "passa". Devono prenderti le impronte digitali e una foto (novità degli ultimi due anni, mi dicono). Dovrei prepararmi al peggio, ma non è così. Infatti dei 15 sportelli adibiti al controllo passaporti, quanti credete che fossero aperti? Esatto. Aggiungete anche due persone col solo compito di indicare al primo della fila a quale sportello andare e vi verrà da piangere. Gli impiegati allo sportello non avevano nemmeno l'aria di chi va di fretta.

Come si paga lo stipendio a tutte queste persone? Rispondere a questa domanda non deve essere banale, ma azzardo che se la gente fa più in fretta a passare dal controllo passaporti ha più tempo per produrre spendere etc. etc. Magari non in maniera così diretta, ma più o meno...

Prima disavventura

Recupero la valigia (anzi, la valigia recupera me grazie ad un addetto, visto che mi ero attardato a scrivere la denuncia per la dogana). Esco e vado in bagno. Uno dei bagni ha davanti una luce rossa lampeggiante che indica qualcosa di poco buono, quindi mi avvicino, ha la spia che dice libero e apro (tutto elettronico, ovvio). Dentro c'è un vecchio, mi scuso, mi sposto e aspetto. Poco dopo esce ed entro io. Appena ho chiuso qualcuno bussa (ma non era elettrico?). Ancora. Apro.

E' un poliziotto. Stupito di trovare me, si consulta per cinque minuti in giapponese alla radio e poi mi spiega candidamente che il pusante rosso con scritto EMERGENCY vicino al cesso non serve a tirare l'acqua.

Non gli ho spiegato che probabilmente lo aveva premuto il vecchio giapponese prima di me. Gli sarà sembrato naturale che essendo straniero non sapessi quale bottone premere per tirare l'acqua e quale per far arrivare la polizia a soccorrermi. Sono a casa loro, possono credere quello che vogliono.

In ogni caso, per la cronaca, i pulsanti di emergenza erano almeno due in quel bagno. Il Giappone non dovrebbe nemmeno essere sullo stesso pianeta dell'Italia.

Primo giorno a Tokyo

Ho seguendo le istruzioni di Yuasa, il professore che mi ha chiamato qui, ho preso il treno Narita Express per Shinjuku. Circa 3300 Yen per 80 minuti, vale a dire circa 20 €. Il treno li vale, comunque: puntuale, pulito e le porte si fermano dove ci sono i segni per terra.

Qui ho trovato Yuasa ad aspettarmi. Mi ha accompagnato all'albergo. Giustamente, ho dovuto pagare io l'albergo, per poi farmelo rimborsare poco dopo da lui!

Nella metro ho preso una carta prepagata dalla quale mi scalano i soldi ad ogni viaggio, quando la appoggio vicino all'ingresso della metro. Un po' come la Oyster card a Londra, ma Yuasa mi ha detto che serve un po' a tutto. Se c'è altro vi terrò informati.

Mi ha accompagnato in stanza dove mi ha consegnato i soldi per il soggiorno. Una caterva di soldi. Che mi ha fatto contare per intero prima di lasciarmi firmare la ricevuta.

Ha osservato che la stanza è molto piccola ma per fortuna si è liberato un posto alla guest house quindi mi trasferirò là venerdì 25 per tutto il resto del soggiorno. In generale tutti i professori sono stati concordi nel considerarmi fortunato a poter alloggiare alla STEP21 (la guest house appunto) tanto più d'estate. Vedremo.


Di certo la stanza è molto ben accessoriata, incluso cavo di rete per connettersi a internet, come sto facendo ora.


Abbiamo mangiato in un self service molto economico per un totale di meno di 1000 Yen. circa 6 € se il mio cervello non è a dormire. Una zuppa, una strana sogliola, che yuasa ha cercato di descrivermi, del maiale con patate cipolle e carote e una ciotola di riso. Ovviamente non c'erano posate, ma me la sono cavata egregiamente, come ha notato anche lui.

Poi una gita alla Waseda University. Il campus in cui lavorerò è quello di scienze, separato da tutti gli altri. L'ufficio è al settimo piano di una grossa torre blu. Abbiamo fatto un giro per trovare altri professori ma senza frutto. Invece ho preso dell'acqua, perchè il caldo diventava terribile. Nonn mi stupisce che considerino l'autunno la stagione migliore... Mi ha detto che c'erano sui 35/37 gradi fuori.

Altro pianeta: per legge è proibito portare i condizionatori sotto i 29 gradi per non sprecare energia!

Ho avuto un gran bisogno di caffè e l'ho preso. Ha fatto il suo effetto. Più tardi mi ha accompagnato a Shinjuku centro (io sono a shinjuku est), uno dei quartieri più commerciali, da vera Tokyo. Non ho avuto la forza per fare foto, ma anche se fosse non avevo la macchina, che avevo lasciato in albergo. Abbiamo trovato un adattatore per le prese di corrente e via. En passant, gli oggetti tecnologici non costano di meno qui, anzi. Gli oggetti importati sì. Questo include tutti i prodotti Apple, il cui prezzo qui è legato al dollaro, mentre in europa è più o meno lo stesso ma in euro.

Mi ha portato in un ristorante al banco, dove mi ha offerto una cena a base di tempura (fritto di ogni tipo) e sake. Il cibo era buonissimo e non oso nemmeno pensare quanto deve aver speso. Sono tornato in albergo, mi sono preparato, ho scritto un posto sul blog e mi sono messo il pigiama dell'albergo, che assomiglia motlo ad una tonaca per monaci, quindi mi è sembrato appropriato assumere una posa adeguata mentre mi fotografavo. Probabilmente il sakè non è estraneo a tutto questo.

Buonanotte a tutti