sabato 26 luglio 2008

Weekend - 1

Ieri tornando da Tocho ho visto una pubblicità che non ho potuto non fotografare:


Ma allora sono fissati coi mostri! (chissà di cosa è la pubblicità)

Oggi non sono dovuto andare alla Waseda, quindi ho approfittato per comprare varie cose per la stanza, tra cui detersivi vari (piatti e vestiti) del té e del caffè (indispensabile), oltre alle immancabili bacchette! Non ho ancora il riso, anche perchè da solo non è un gran che. Però ci sono diversi condimenti pronti che potrei usare, scaldandoli al microonde. Purtroppo non sono sicuro che siano fatti per questo, quindi generalmente cerco di trovare confezioni con dei disegni esplicativi sul retro. In mancanza di ciò cerco altri indizi (tipo: bottiglia trasparente con una arancia sull'etichetta? detersivo per piatti!).

Sono passato a fare delle foto ali edifici della Waseda. Il più caratteristico è questo:



Come Yuasa mi aveva spiegato, il Giappone è rimasto chiuso ad ogni influsso esterno fino al secolo scorso, quando ha iniziato a importare ogni tipo di oggetti e ad assorbire ogni tipo di cultura, rimodellandola secondo il loro stile. Questo include arte, lingua, cibo, vestiti e ogni altra cosa. In generale sono molto orgogliosi di questa mescolanza di culture. Non si può non fare il confronto con i sentimenti diffusi nel nostro paese.

Questa apertura verso gli stranieri è avvenuta nell'era Meiji (dal nome ufficiale dell'imperatore). Meiji è anche il nome della strada che porta dal mio ex-albergo al campus di Yuasa.

In questo grattacielo c'è il bar per i dipendenti, dove Yuasa mi ha portato l'altro giorno:


Mi ha detto che posso tornarci anche da solo, tanto si vede che sono un "gaijin". Significa straniero ed ha un significato leggermente spregiativo. Un conseguenza dell'essere gaijin è che posso fare più o meno qualunque cosa tranne attentare all'imperatore senza che mi venga rimproverato, perchè si sa che noi non conosciamo le basi del comportamento civile e la maggior parte delle infrazioni ci vengono tollerate.

Vicino alla Waseda ho trovato una viuzza in cui c'erano case di questo tipo:

L'edificio alle spalle fa parte del campus. Fa il paio con tutte le persone in kimono che ho visto per le strade (la maggior parte delle quali, comunque, usa telefonini). Sul treno dall'aeroporto ho visto un uomo con un cappello di paglia entrare in una casa con le finestre di carta, mentre oggi ne ho visto un altro che non solo aveva cappello di paglia e zoccoli, ma camminava esattamente così.

Ho mangiato in un altro posto con macchinetta automatica (qui si chiamano vendi-machines), dove ho preso di nuovo un menu con un piatto di maiale, ma era molto più condito e molto più buono. Tornando alla STEP21 ho preso uno spiedino alla griglia da un venditore ambulante, che mi ha chiesto a gesticolando se stavo alla Waseda. Lo spiedino era molto buono, probabilmente era fatto di totani. Sopra mi ci son fatto mettere una salsa dolciastra molto buona che usano molto da queste parti.


Nel pomeriggio ho dormito parecchio, a causa di caldo e mancanza di caffè, che di conseguenza ho comprato. Ho mangiato in un posto che (miracolo!) aveva un menu in inglese! Quello che ho preso era del "tendon", roba fritta mista. Mi sfugge la differenza con il tempura, di cui comunque deve essere parente. Insieme c'erano dei "noodles" in brodo che potrebbero essere stati ramen ("noodle" cinesi), soba ("noodle" giapponesi) o qualcosa di completamente diverso. Possono essere serviti asciutti ma allora bisogna chiederli freddi, perchè l'operazione di scolatura include un lavaggio sotto l'acqua. É stato tutto molto buono, ed ho speso sui 950 Yen per riempirmi da scoppiare.

Una cosa caratteristica è che tutti i locali in cui si mangia danno una bevanda gratuita, di cui ti riempiono il bicchiere continuamente. A seconda del locale la bevanda è diversa e va da semplice acqua nei più economici a tè caldo. Quella di oggi era particolarmente strana, perchè era fredda e aveva un leggero gusto di caffè. In effetti sono giunto alla conclusione che si trattasse di caffè preparato come se fosse tè (infuso in acqua calda) e lasciato raffreddare. Insomma acqua con un gusto leggero di caffè. Comunque non era nemmeno terribile, il problema è che facendo la stessa fatica potevano semplicemente fare del caffè.

E ora andrò a dormire, buonanotte.

2 commenti:

Akk ha detto...

Fiiico!!
Penso che un viaggio su Marte sarebbe meno alienante, almeno lì partiresti con l'idea che tutto dev'essere completamente diverso ;)
Ora capisco perché Takeshi e compagni sembrano così fuori dal mondo... perché LO SONO (almeno dal nostro). Be', continua a scrivere e a mettere foto, ti seguiremo volentieri dalla nostra noiosissima Pisa. E se riesci a capire e a imparare qualcosa di utile, per esempio, sul piano culinario (qualcosa di riproponibile anche a noi poveri gaijin) te ne saremo molto grati!!! Un bacione e buon soggiorno!

Mauro Iazzi ha detto...

wow, credevo che nessuno leggesse davvero il blog!

Devo dire che effettivamente stare qui è alienante. Alcune volte avrei davvero voglia di essere in italia perchè le cose funzionano come me le aspetto...

Non credo che sarei in grado di cucinare qualcosa, ma magari proverò nei prossimi giorni. vi farò sapere i risultati.