venerdì 19 settembre 2008

Sono riuscito a scampare a tutte le insidie di Tokyo ed eccomi qui. Forse avevate pensato che fossi disperso in un tifone, nel qual caso probabilmente avete visto le previsioni del tempo di Tokyo. L'occhio del tifone arriverà verso le tre di notte, quindi purtroppo non credo che sarà possibile fare delle foto decenti.

Parto dall'inizio. Stamattina me la sono presa molto comoda perchè non c'era nessun talk ma solo "working group". Molti altri hanno semplicemente preferito non venire del tutto. Di conseguenza è stato tutto molto tranquillo. Abbiamo discusso di alcune cose (io non ho partecipato moltissimo perchè per lo più si tratta di argomenti a me sconosciuti). Ciononostante ci siamo divertiti.

Abiiamo mangiato curry e, per l'occasione, è venuto con noi anche il professor Nakazato, a cui penso che il curry non piaccia tanto; ma per riguardo agli ospiti non avrebbe mai osato dirlo.

Nel pomeriggio altre discussioni e dall 4,30 alle 6 c'è stato un seminarion di Antonello Scardicchio (Princeton), che lavora su Quantum Computation. Il seminario era molto conciso e il corso che ho fatto sull'argomento mi è tornato decisamente utile perchè alcune definizioni sono state molto brevi. Sicuramente il talk è stato molto interessante, anche se su cose che per ora non mi riguardano molto.

Alla fine del workshop non abbiamo fatto nemmeno una foto. Bah...

Al momento di stabilire dove cenare ci siamo bloccati. Abbiamo scoperto più tardi che i professori giapponesi non sapevano come dirci che eravamo in troppi per un ristorante tipico (a meno di casi eccezionali più di otto persone allo stesso tavolo non ci stanno) e quindi dovevamo dividerci. Quasi tutti i giapponesi si preoccupano continuamente di non offendere o causare problemi al prossimo, ma questi livelli sono quasi impensabili.

Sono andato con il gruppo siciliano a mangiare sushi a Shinjuku. Siamo entrati in un tipo locale meno costoso, dove si mangia al bancone (che è circolare) e i cuochi dall'interno appoggiano diversi piattini su un nastro trasportatore che passa in circolo davanti ai clienti. Quando si vede un piatto che piace lo si prende e alla fine il conto viene calcolato in base al numero e al colore dei vari piattini. Il sushi era comunque abbastanza buono e costava effettivamente pochissimo, perchè per una birra e dodici piattini (corrispondenti a ventiquattro pezzi di sushi) ho speso duemila e quattrocento Yen, ovvero circa quindici Euro - ma il cambio è oscillato abbastanza nell'ultimo periodo.

Dopo una passeggiata per Shinjuku siamo tornati all'albergo dove stanno gli altri e abbiamo preso un dolce.

Quando sono tornato erano iniziate le prime gocce del tifone che sta per investire Tokyo, per cui mi sono fiondato in metropolitana. Mentre andavo verso la Oedo line ho visto due giapponesi coperti di sangue che probabilmente se le erano appena date di brutto. Tra me e loro il personale della stazione aveva già formato un cordone, probabilmente a pochi secondi dall'accaduto.

Prima di prendere la metro ho chiesto se la linea per cui dovevo cambiare era già chiusa, e purtroppo lo era, per cui sono tornato indietro. Nel tempo che ci ho messo a chiedere l'informazione il personale della stazione era raddoppiato. Ad ogni scala mobile o ascensore c'era una persona che controllava discretamente; si era inspessito il cordone che mi separava dai tizi che stavano parlando (abbastanza tranquillamente) tra loro; inoltre era arrivata una dozzina di persone con casco camice, mascherina e guanti in lattice scesi probabilmente dalle tre ambulanze che si erano fermate fuori dalla stazione e una coppia di poliziotti stava procedendo all'identificazione. Una seconda coppia scendeva le scale. Velocemente il più giovane che non vedeva l'ora di dare un'occhiata e lentamente il più vecchio con l'aria di averne già viste parecchie di queste scene.

La linea che ho preso come ripiego mi ha portato un po' più lontan del solito dalla guest house, per cui ho dovuto farmi a piedi un bel pezzo sotto la pioggia. Sono arrivato a casa fradicio.

Oggi mi hanno detto che sono giovane. Nonostante sia effettivamente il più giovane che ha partecipato al workshop ad un certo punto della serata mi sono sentito molto, molto vecchio...

E ora come sempre devo andare a dormire. Buonanotte a tutti.

3 commenti:

Orsino ha detto...

hola!!!
che bello il sushi bar col nastro trasportatore!! è sempre stato uno dei miei sogni - e non l'ho mai fatto. Ma da noi ci sono? Credo di averne visto uno a Berlino, ma era un po' troppo "space" per i miei gusti.
e la rissa... ma allora anche i giapu hanno terribili scatti di violenza!
e tu come stai? io sono un po' carico di lavoro, e le brevi vacanze sono ormai un ricordo lontaniiiiissimo...
ieri sera ho visto "Il cielo sopra Berlino". tu che ne dici? Il Mereghetti 2004 lo stronca terribilmente...
beh, adesso cerco di rendermi produttivo. un abbraccio da pisa e a presto (come si dice "a presto!" in giapponese?)

Mauro Iazzi ha detto...

Konbanwa!

"sayonara" viene usato quando si lascia un posto e ci si augura di tornarci (ma non si usa quando si esce da casa propria). Penso che sia il più adatto al caso.

Per la rissa: evidentemente questi episodi ci sono anche qui. Inutile dire che la rapidità di intervento della polizia è su un'altra scala. Credo comunque la violenza diffusa sia cresciuta ultimamente e i giapponesi ne siano spaventati.

Stiamo parlando di un popolo la cui nozione di quartiere pericoloso è: "quando avevo dodici anni a un mio amico hanno rubato il portafoglio in quel quartiere"...

Capisco se hai delle perplessità su "Il cielo sopra Berlino". Personalmente penso che il motivo per guardarlo non sia il divertimento intrinseco del film - "la trama", per capirci. Dal punto di vista cinematografico è ovviamente interessante. Magari posso essere più preciso per mail o di persona.

Il Merenghetti spesso dà giudizi tranchant anche su capolavori acclamati. Probabilmente fa parte delle qualità. E comunque non tiene conto del valore cinematografico o dell'importanza nella storia del cinema. Ti dice quanto puoi goderti il film come spettatore normale e su questo devo dire che lo ho trovato abbastanza accurato. Se un film è stroncato sul Merenghetti non proporlo per una serata tra amici :)

Ciao, un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Ecco allora volevo dirti che non sono minimamente necessarie foto di fenomeni naturali distruttivi anche qualora avessero luogo in giornata...a meno che non vengano scattate da dietro un bel vetro spesso spesso...Te ne sarei molto grata!!!!