sabato 16 agosto 2008

Stamattina ho avuto fortuna. Infatti, contrariamente a ciò che faccio di solito, ieri mi ero copiato su carta tutte le informazioni sull'appuntamento con Yuasa e sua moglie. Così, constatando che la rete non funzionava ho potuto lo stesso andare all'appuntamento vicino a casa sua. (nota: il 16 Agosto la rete è mancata ed è stata ripristinata il giorno stesso, cfr. altri centri di calcolo in altri paesi)

Purtroppo non avevo portato la macchina fotografica, perchè all'ultimo momento mi era sembrato inutile. Grosso errore.

Il pranzo è stato ottimo e lungo (ci siamo alzati da tavola alle 4 circa...). Mi sono rifiutato di mangiare un solo pezzo, ovvero un enorme occhio di pesce in brodo... Pur con tutta la buona volontà non ce l'ho fatta. Bisogna dire che non piace nemmeno a tutti i giapponesi, infatti nemmeno la moglie di Yuasa, Ayumi, l'ha mangiato. Deve essere considerato come trippa, cervello et similia da noi.

E visto che siamo in tema di sfatare miti, i giapponesi generalmente non conoscono l'inglese, non sterminano balene per hobby e se non ci sono macchine in vista attraversano col rosso.

Ho scoperto che Yuasa non è mai stato a Tsukiji, e mi ha offerto di tornarci per visitarlo anche lui, non vedo l'ora.

Il pranzo era molto vario ma leggero. Ogni piatto consisteva di pezzi diversi tra loro, tutti buonissimi, e anche la composizione era curata. I giapponesi hanno inventato la nouvelle cuisine indipendentemente dai francesi, a quanto pare.

Sicuramente il pranzo è costato moltissimo, ma non mi è stato permesso pagare, nonostante le mie insistenze. In seguito siamo andati a bere in una caffetteria vicina, dove ho preso un caffè freddo. Mi sono divertito a cercare di indovinare cosa significavano i nomi delle bevande (e in particolare dei caffè) che erano trascrizioni di nomi stranieri ma sicuramente non italiani. Ad esempio la parola "leche", o "grasse", che dopo qualche esitazione ho capito essere qualcosa simile a "glacé".

Ho scoperto anche che al piano più basso di ogni supermercato (che potrebbe essere un piano seminterrato) c'è generalmente un mercato alimentare. Vedrò cosa posso trovare a Shinjuku.

Più tardi sono stato invitato a casa loro dove mi hanno offerto un caffè fatto con una moka italiana! Ci voleva.

Abbiamo quindi aspettato la sera per uscire di nuovo e andare a vedere i fuochi artificiali sul fiume (infatti casa loro è vicina al fiume Tama, che segna il bordo di Tokyo). Non avevo la macchina fotografica con me, ma Yuasa ha portato la sua, quindi gli chiederò le foto appena lo rivedo.

C'erano due postazioni che lanciavano fuochi, una organizzata dalla prefettura locale e la seconda dal governo metropolitano di Tokyo, che erano in una sorta di competizione. Da dove eravamo noi riuscivamo a vedere bene i fuochi di Tokyo, ma molto male quelli del distretto, che comunque non erano all'altezza.

Ci sono state diverse serie di fuochi, tutti azionati da un computer in sincrono con la musica, per un totale di circa centomila fuochi detonati. All'inizio ci sono stati quelli classici (simili ai nostri) , in seguito si è passati a quelli a tema olimpico, essendo Tokyo candidata per le olimpiadi del 2016. Il tema olimpico consisteva di fuochi a forma di racchetta da ping-pong, palla da baseball, bicicletta e altro. Mi sono stupito che non abbiano fatto il logo olimpico...

Più tardi hanno lanciato fuochi in stile Edo (l'antico nome di Tokyo) ovvero secondo la tradizione medievale, e il fuoco più grosso della serata, dal diametro di 350m circa. Durante il gran finale (in italiano dagli altoparlanti) il fiume e tutte le 250000 persone sulle rive, noi compresi, sono stati illuminati a giorno per qualche decina di secondi.

La folla mentre tornavamo dal fiume era immensa e la polizia (un dispiegamento pazzesco, con pattuglie di tre agenti ogni 30 metri, ciascuno con un megafono) controllava il flusso di gente: abbiamo visto diverse migliaia di persone trattenute sul prato per non congestionare le strade. Tutti aspettavano pazientemente e persino quando ha incominciato a piovere (poche gocce, alla fine) la polizia ha pregato di procedere lentamente.

Ho detto dei poliziotti coi megafoni, ma quelli con gli amplificatori? Per un attimo ho pensato di essere entrato in un video dei Village People...

Alla stazione un cordone di poliziotti impediva fisicamente alla gente di oltrepassare la linea gialla, saranno stati una trentina su ogni banchina. Non che qualcuno spingesse, ma un incidente potrebbe sempre succedere. Sono incredibili.

In totale è stata una giornata fantastica e sono estremamente grato a Yuasa e sua moglie per l'ospitallità.

Vi saluto e vi auguro buonanotte.

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